Siae sotto attacco hacker: rubati 60 Gigabyte di dati e chiesto un riscatto di tre milioni di euro in bitcoin

Sottratti alla Società Italiana Autori ed Editori dati sensibili e messi in vendita sul dark web.

Un attacco hacker da parte del gruppo Everest ha colpito il sito web della Siae, la società che gestisce i diritti di artisti del mondo dello spettacolo e della cultura. Sono stati rubati circa 60 gigabyte di dati sensibili, come carte d’identità, tessere sanitarie, indirizzi e alcuni di questi sono già stati messi in vendita sul dark web, come prove della veridicità dell’attacco.

Il 18 ottobre sono stati richiesti, via mail, 3 milioni di euro in Bitcoin come riscatto, che la SIAE non ha nessuna intenzione di pagare.

Avvisata subito la Polizia Postale e il Garante della Privacy per procedere allo studio del «perimetro» del problema, la SIAE ha provveduto anche a contattare i diretti interessati per informarli dell’accaduto.

Ora la Polizia postale sta indagando sull’accaduto, attraverso il compartimento di Roma del Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche).

Tecnicamente il database è stato attaccato da un ransomware, un virus che dopo aver sottratto i dati di un sito li rende inaccessibili, a questo punto gli hacker chiedono il pagamento di un riscatto per non divulgare i dati e renderli nuovamente disponibili. In questo caso però gli hacker hanno giocato d’anticipo e già messo in vendita alcuni dati, forse perché sospettavano non sarebbe stato pagato nessun riscatto.

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