Con il Cyber Risk la polizza è diventata un obbligo

In un mondo sempre più connesso, complice anche una pandemia globale che ha costretto tutta la popolazione allo smartworking, i reati informatici nell’ultimo anno sono aumentati esponenzialmente. Hacker, cyberbulli, heaters, pirati informatici, tutti i malintenzionati “virtuali” hanno approfittato della situazione.

Qualcuno ha cominciato allora a pensare ad un potenziale aiuto: arrivano le cyber-assicurazioni.

Già in voga negli USA dove molte società si stanno specializzando per garantire una copertura da certi rischi, anche in Italia ci si sta muovendo.
Vengono chiamate “assicurazioni contro gli attacchi informatici” e servono a tutelare aziende ma anche privati cittadini da questo tipo di reati, offrendo anche l’assistenza di esperti del settore che potranno non solo stimare il danno subito e risarcire parzialmente o totalmente il malcapitato, ma anche riprogrammare i dispositivi che hanno subito violazioni o recuperarne i dati rubati.

Per heaters e cyberbulli invece, bisognerà affrontare anche le aggiuntive spese legali nel caso si voglia denunciare una calunnia o una diffamazione.

I rischi non finiscono qui, basti pensare ad un’impresa che deve assumere un DPO esterno o un consulente in materia di privacy e questo non si dimostri una persona affidabile, molto popolari sono anche gli attacchi da parte di virus chiamati “ransomware” e quelli che causano “data breach” e che possono portare un’attività a chiudere definitivamente o comunque a subire danni molto ingenti; anche in questi casi le cyber-assicurazioni andranno in aiuto all’azienda.

Il GDPR parla chiaro: “chiunque subisca un danno materiale o immateriale causato da una violazione del regolamento ha il diritto di ottenere il risarcimento del danno dal titolare del trattamento o dal responsabile del trattamento”; il regime sanzionatorio operativo prevede multe fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato annuo totale di chi trasgredisce.

Non c’è da scherzare quindi con questo genere di reati che purtroppo registrano cifre da record, i dati in rete non sono mai stati così tanti così come chi tenta di impossessarsene.

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