Basta una settimana ad un neo dipendente TESLA per trafugare dati

Tesla ha dimostrato che un dipendente infedele, dopo una settimana di assunzione, ha commesso un furto di informazioni aziendali legate ad un brevetto. Questo sviluppatore ha sottratto dei file legati a Warp Drive, un software proprietario usato per automatizzare molti processi aziendali, utilizzato dall’inventario fino agli acquisti.

La persona neo assunta, dopo la pausa natalizia del 2020, al terzo giorno di lavoro ha iniziato a sottrarre migliaia di file altamente riservati dalla rete interna per trasferirli sul suo account personale Dropbox.

“I file consistevano in script di codice Python proprietario che Tesla ha impiegato anni per mettere a punto”, si legge nella causa in corso all’ormai ex-dipendente. “Questi script, quando eseguiti, automatizzano un’ampia gamma di funzioni nel business di Tesla. E solo un numero limitato di dipendenti, 40 persone su 50mila, poteva avere accesso a questi file!

Purtroppo non è la prima volta che l’azienda di Elon Musk ricorre alle vie legali per cautelarsi contro il furto di informazioni sensibili: a dicembre l’azienda si è trovato contro un tecnico di processo (anche questo diventato ex) per aver divulgato informazioni riservate a un giornalista. Nel 2019 TESLA ha citato in giudizio la startup Zoox, impegnata nello sviluppo della guida autonoma, asserendo che quattro suoi ex collaboratori avevano trafugato informazioni e progetti dedicati allo sviluppo della guida autonoma.

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